Zeitgeist

Al Guardian non solo sono bravi giornalisti, ma badano molto anche all’architettura dell’informazione dei numerosi contenuti che un magazine di quel genere deve contenere.
L’home page, infatti, è piena di box e riquadri ma non riempie l’occhio di contenuti apparentemente tutti uguali, al contrario risulta ben equilibrata e ariosa.
Ogni tanto ci faccio un giro trovando sempre qualche novità più o meno attraente. Ieri ho scoperto una nuova etichetta che corrisponde ad un nuovo filtro: Zeitgeist. É scritta così, in tedesco e proprio per questo motivo ha attirato la mia attenzioni.
Zeitgeist vuol dire “spirito del tempo” e, in perfetto stile germanico sintetizza perfettamente quello che in italiano avrebbe bisogno di perifrasi, metafore e dispendiose spiegazioni.

etichetta zeitgeist
Insomma lo Zeitgeist è più o meno il trend di un argomento in quel momento preciso e cambia seguendo il vento delle notizie.
A metà tra il concreto e oggettivo “Più letti” e il volitivo tag emozionale, è una sorta di fotografia istantanea del momento storico: una sintesi delle notizie più importanti, più cercate, più recenti di cui i lettori vogliono essere aggiornati per non cadere dal pero durante una qualsiasi conversazione.
Insomma una parola che contiene un tornado di significati, come durante una gioranta dal clima variabile: potrebbe piovere, far caldo, essere nuvoloso tutto insieme.
Come volevasi dimostrare, in italiano ci sono volute perifrasi, metafore e dispendiose speigazioni.